martedì 4 novembre 2014

Tempi bui: si torna indietro.

Ricordo da ragazzo che appena fatta la patente fuori dai centri urbani era normale viaggiare con gli abbaglianti alzati. C’era meno traffico ad inizio anni ’90, ma anche strade poco illuminate. C’erano i lampioni gialli, lampadine fioche persino nella primissima periferia e alcune vie secondarie del centro. Nei parcheggi si poteva fare quello che si voleva, se non erano senza luci, erano quantomeno bui. L’asse interurbano di Bergamo stava prendendo forma. L’hinterland era solo un abbozzo e dalla periferia di Bergamo partivano a raggiera i provinciali verso il mondo: le valli, i laghi, l’isola o la bassa. Salvo quando si entrava nei paesi l’illuminazione era pressoché assente: qualche capannone, qualche incrocio, e via dritti verso il buio della notte.
In questi giorni i lampioni dell’asse interurbano sono spenti: non per questioni di inquinamento luminoso, ma esclusivamente per il fatto che non c’è più una Lira, o un Euro per garantire sicurezza sulle strade.
Da una parte ritroviamo la poesia del viaggiare un poco più selvaggio, con le ombre che sembrano allungare i percorsi. Dall’altro sembra una conferma che l’Italia abbia messo una decisa marcia indietro dove la sicurezza di una buona illuminazione e di un asfalto affidabile erano e tornano ad essere chimere.

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