martedì 4 novembre 2014

Tempi bui: si torna indietro.

Ricordo da ragazzo che appena fatta la patente fuori dai centri urbani era normale viaggiare con gli abbaglianti alzati. C’era meno traffico ad inizio anni ’90, ma anche strade poco illuminate. C’erano i lampioni gialli, lampadine fioche persino nella primissima periferia e alcune vie secondarie del centro. Nei parcheggi si poteva fare quello che si voleva, se non erano senza luci, erano quantomeno bui. L’asse interurbano di Bergamo stava prendendo forma. L’hinterland era solo un abbozzo e dalla periferia di Bergamo partivano a raggiera i provinciali verso il mondo: le valli, i laghi, l’isola o la bassa. Salvo quando si entrava nei paesi l’illuminazione era pressoché assente: qualche capannone, qualche incrocio, e via dritti verso il buio della notte.
In questi giorni i lampioni dell’asse interurbano sono spenti: non per questioni di inquinamento luminoso, ma esclusivamente per il fatto che non c’è più una Lira, o un Euro per garantire sicurezza sulle strade.
Da una parte ritroviamo la poesia del viaggiare un poco più selvaggio, con le ombre che sembrano allungare i percorsi. Dall’altro sembra una conferma che l’Italia abbia messo una decisa marcia indietro dove la sicurezza di una buona illuminazione e di un asfalto affidabile erano e tornano ad essere chimere.

Dettagli su Bergamonews

mercoledì 8 ottobre 2014

Balzer: è solo una questione di marchio?



Chiudere il Balzer a Bergamo significa chiudere Il Locale del centro di Bergamo per antonomasia.
Bar, caffetteria, pasticceria storica dei bergamaschi, che da sempre presidia il Sentierone, con le sue insegne al neon in stile liberty.
Dopo anni di passaggi di mano della proprietà, che in mondo globale infine giunta in mano ad una multinazionale di Dubai, sembra che il rischio chiusura reiteratamente ventilato, sia più concreto che mai.
Assodato ormai che una gestione araba possa essere accettabile anche per il Balzer (del resto gran parte dei bar dalla provincia, storici e non, sono oramai in mano ai cinesi), pare curioso anche se non scandaloso, che la polemica sia finita ora sul marchio.

Si, perché la proprietà promette la chiusura definitiva del locale, ma la cosa grave agli occhi di dipendenti e pubblico sembra essere che voglia tenersi il marchio e soprattutto togliere le insegne al neon che caratterizzano il Balzer e il quadriportico.

Da un lato pare assurdo che un marchio Balzer, possa significare qualcosa per qualcuno al di fuori di Bergamo e lontano del Sentierone. Pare però altrettanto ovvio che a Bergamo conta e il proprietario del marchio desideri capitalizzare l’ingente investimento fatto per acquisirlo. Risultano quindi altrettanto ridicoli coloro che inneggiano quasi per diritto sacro alla presenza delle insegne Balzer dove ora stanno.

Immagine e spunto tratto dall'articolo del Corriere della Sera

martedì 5 agosto 2014

Morgan e il giornalismo in vacanza



L’opinione è sempre confutabile. I gusti son gusti, ognuno è valido, specialmente quando si tratta di gusti  artistici o musicali, come direbbero i grillini “uno vale uno”  .
Fare giornalismo e soprattutto critica musicale è facile poiché ognuno può dir quel che vuole e difficilmente può esser smentito.
Tuttavia può e dovrebbe, esistere un minimo di qualità e magari spirito critico, almeno quando si tratta di articoli apparsi su testate ufficiali.
Mi trovo a leggere un articolo sul concerto di Morgan a Filago (BG) avvenuto in data 3 agosto a firma di un semplice R.S. in un importante giornale locale di Bergamo nell’edizione del 5 agosto.


Chiaro che non si tratta di firma pesante del giornale, così come è altrettanto chiaro che l’articolista si è quantomeno documentato/a, visto che ha saputo riconoscere pezzi come “The Chaffeur” o “We are the robots” non certo masticati dal grande pubblico. Capace anche piazzare un paio di citazioni colte dimostrando padronanza dell’argomento.
Peccato che sembra aver visto un concerto completamente diverso quel che ho visto io, oppure che quantomeno non abbia voluto infierire su un artista che, dietro a una competenza musicale apprezzabile, ha mostrato limiti ai confini della realtà.
Del resto l’autore liquida l’ottima esibizione di Federico Cimini e la sua band con un semplice “Un Rino Geatano fuori tempo massimo”, non cogliendo assolutamente che parte del panorama indipendente attuale sembra attingere fortissimamente allo stesso Rino Gaetano (Vedi Brunori SAS o le Luci della Centrale Elettrica), e volendo dire la mia ho trovato in Cimini riferimenti a un Daniele Silvestri o Samuele Bersani.

Peccato che alla sviolinata artistica su Morgan, l’articolista non osa dire che lo stesso è salito sul palco quasi incapace di cantare e suonare, trasformando il concerto in un incrocio tra una pessima jam session oratoriale o un karaoke da addio al celibato.

Un Morgan lontano parente dall’eclettico e ottimo artista che conosciamo.

Afono, si è sforzato di dare una parvenza melodica a canzoni, faticando a cogliere una nota, tanto che il tastierista Megahertz doveva sovente intervenire con la propria voce o inserti strumentali appositi per raddrizzarlo.

Poco meglio Morgan si è esibito al piano elettrico, , pestando tasti più per far scena e rumore spesso fuori tempo e fuori armonia, ha generando cacofonie peggiori delle prove di flauto durante l’ora di musica.

 Purtroppo neanche al basso (strumento in cui ho avuto modo di apprezzarlo notevolmente in altri contesti) se l’è cavata meglio, arrancando con fatica con suoni sporchi e per lo più fuori tempo. Morgan peraltro conclude il concerto con un assurdo medley incoerente di brani discomusic, improvvisando giri di basso a casaccio, con gli strumentisti a dannarsi l’anima per poter dare un significato al tutto.

Ma di questo neanche una parola nell’articolo, che si sofferma invece a parlare di un pubblico adorante, che  in realtà e ha tributato a Morgan pochi applausi, poco convinti ed essenzialmente rituali. Del resto con il passare dei minuti  il pubblico si è diradato notevolmente trattenendo i più curiosi e i pochi fedelissimi. Tant’è che solo pochi sparuti hanno chiesto il canonico bis, peraltro invano. Fortunatamente...

Una nota di merito a Megahertz e Marco Santoro ai fiati, che hanno dovuto imbastire con ingegno e disponibilità uno spettacolo privo della trama principale.                                                                            Ma tutto ciò il lettore non lo sa. Per merito di RS e dei suoi superiori.
Tutto ciò al netto del grande lavoro che gli organizzatori di feste come quelli del Filagosto per iniziative di volontariato che forse andrebbero evidenziate maggiormente.

giovedì 22 maggio 2014

Certe cose succedono solo a Firenze e a Roma

"Certe cose succedono solo a Firenze e a Roma" disse Mario Balotelli parlando con un compagno riferendosi a due pirla che gli hanno dato del "Negro di merda". Premetto che considero il giornalismo che legge il labiale di un ragazzo mentre parla ad un altro ragazzo durante un allenamento mi fa piuttosto schifo, e mi viene da rivalutare lo stress di questi giovani uomini buttati dentro un grande fratello imbarazzante per intelligenza. Penso anche che se avesse detto "Queste cose succedono solo a Bergamo e Verona" non si sarebbe scatenata la polemica. Ma tu va a pensare che proprio le due città culla della cultura italiane sono considerate le più xenofobe dal più famoso giocatore nero italiano. Non sia mai!

Notizia presa da Repubblica.it

martedì 15 aprile 2014

Subappalti all'Papa Giovanni XXXI: in difesa dei lavoratori


I facchini del Nuovo Ospedale di Bergamo protestano per il patto unilaterale fatto dalla GIGL con l'azienda cooperativa Hidras che prevede un taglio a 15 ore settimanali delle prestazioni dei facchini.

La questione è purtroppo emblematica di una situazione viziosa e oramai insostenibile dai lavoratori.

Troppe cose infatti non mi convincono  partire dalla infida e abusata pratica di una ditta che subappalta ad un'altra il lavoro appaltatogli, cosa che dovrebbe essere finalmente vietata dalla legge.
Quindi mi chiedo con che responsabilità e che diritto chi riceve il subappalto propone un taglio delle ore della manodopera (pari a un valore tra il 25 e il 30%) se questa è prevista nel dimensionamento dell’appalto. Se accetta un incarico  deve aver già fatto i suoi conti, sennò non lo accetta. Nessuno la obbliga a prendere un’incarico…
Quindi ancora, come un sindacato possa accettare la situazione, per cui dei lavoratori possano lavorare per 300 € al mese (si per 15 ore settimanali, significa che questi facchini anche se lavorassero a tempo pieno non porterebbero a casa più di 800 € al mese, uno stipendio già di per sé umiliante. Può essere solo questione di collusione di interessi politici tra un sindacato di sinistra e le sue braccia lavorative.
Infine mi chiedo ancora una volta il senso di mantenere in vita lo status delle grandi cooperative che godono di favori di vario genere, ma che del concetto cooperativo non hanno oramai nulla se non di facciata, mentre in realtà non rappresentano che grandi aziende che sfruttano i lavoratori con il consenso delle istituzioni, sindacati compresi.

Spunti tratti da BG Report: http://bgreport.org/protesta-contro-la-cgil-i-facchini-dellospedale-non-accettano-laccordo.html#respond

La cooperativa secondo Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_cooperativa

lunedì 17 marzo 2014

Casa Pound: sia la legge a decidere

Domenica pomeriggio nel passare per il mio paese (Curno) l’ho trovato mezzo blindato da ingenti forze di carabinieri. Il motivo? Come si può leggere qui  tutto era dovuto dalla presenza di una manifestazione di Casa Pound, immancabilmente appaiata da una contro-manifestazione antifascista.
Scorrendo l’articolo sopra riportato, però mi ha colpito come nei giorni passati la questione abbia avuto degli strascichi politici nel Consiglio comunale di Curno, vedendo ferocemente opporsi il Sindaco Perlita Serra ad una rappresentante di minoranza, Sara Carrara, fortemente radicata a destra.
Non comprendo perché  debba essere un amministrazione comunale a  vietare o a consentire lo svolgimento di un diritto costituzionale come quello di riunirsi e manifestare per le proprie idee, qualunque esse siano. Dovrebbero essere le forze dell'ordine e della legalità a stabilire i termini di queste situazioni
Se Casa Pound è realmente fascista, dovrebbe essere responsabilità dello Stato nei panni di Prefettura e Questura, vietarne le iniziative come previsto dalla Costituzione senza che questo debba sfociare stanche liti caricaturizzate tra politici schierati.

http://bgreport.org/casapound-a-curno-un-corpo-estraneo.html 

martedì 18 febbraio 2014

Bergamo: come imparare ad amare il cemento.

Cemento, asfalto e ancora cemento!

Sembra che Bergamo non riesca ad uscire dal terribile stereotipo del muratore.

Continuano a incalzare notizie su come la nostra provincia sia tra le più flagellate in Italia dal cancro della cementificazione delle aree verdi e agricole, che sembra l’unica risorsa rimasta in mano ai bergamaschi.

Partiamo da un esempio. I parcheggi del nuovo ospedale sono troppo cari? Quale occasione per accelerare la cementificazione dell’area circostante oramai già stravolta e compromessa; l’idea geniale è: Prendiamo un’area comunale e facciamo altri 5oo posti auto”. Non sprecarsi per un silos (ovviamente troppo costoso) ma un’ulteriore colata di asfalto.
Segno di una mentalità che non accenna a comparire nella nostra provincia come è confermato dall’esorbitante richiesta di nuove metrature da cementificare da parte di numerosi enti locali (al momento trentuno) della Provincia  per centinaia di migliaia di metri quadri.
Dai quanto evidenziato nell’edizione cartacea del Corriere della Sera Bergamo del 18-02-2014, secondo Legambiente le aree verdi agricole sul territorio bergamasco sono calate del 24% (trecentomila ettari) dal 2000 al 2010. Un dato terribile se poi si va a vedere come siano venticinquemila le case invendute sul territorio della provincia. Appaiono quindi ingiustificabili i 180.000 nuovi abitanti previsti nei Piani di Governo del Territorio.
In questa situazione drammatica per l’ambiente e la qualità della vita si distingue Mozzanica che chiede di vincolare 370 mila metri quadri per tutelare la preziosa ed affascinante area dei fontanili.
Che credetemi, meritano una visita per ricordarsi come dovrebbero essere le nostre campagne.



lunedì 3 febbraio 2014

Accademia GDF ai Riuniti. Giù il cappello!

Finalmente una notizia che mi fa piacere. La sede degli Ospedali Riuniti di Bergamo sarà occupata dalla Accademia della Guardia di Finanza.
Nessuna assillante speculazione edilizia come temevo, ma una buona occupazione degli spazi , qualche demolizione e ristrutturazione, per un fine pubblico di alto profilo: l’intero corso con triennio e biennio di specializzazione delle Fiamme Gialle.
Il tutto persino in tempi brevi, in modo tale da evitare persino il temuto abbandono e il relativo degrado dell’area.
La nuova struttura porterà tra l’altro servizi anche al quartiere come spazi universitari, un Centro Anziani, un Centro di Aggregazione Giovanile e una Ludoteca. Insomma un lieto fine per una questione che pareva spinosa e di difficile soluzione.

giovedì 23 gennaio 2014

Italicum: E Renzi già affonda l’Italia.


Italicum. E Renzi già affonda l’Italia.

Non sono un fan dl PD, anzi ne ho grande diffidenza al pari di quasi tutte le altre forze politiche. Tuttavia l’anno scorso avvertivo grande curiosità per l’effetto Renzi, rottamatore all’interno di una politica da rottamare. Peccato che l’anno scorso il PD perse l’occasione di lanciarlo per aggrapparsi alla vecchia politica del buon Bersani, contando su una vittoria facile ferocemente disattesa.
Ora è forzatamente il turno di Renzi, che a mio parere arriva troppo tardi. E intanto personalmente sto vedendo realizzarsi le cose più negative che si potevano temere sul sindaco fiorentino.
Assenza di democrazia interna, berlusconiano confronto ammazza avversari con i propri interlocutori, modelli che non si possono far convivere in una sana sinistra democratica.
A farne le spese è l’interno del PD in preda a forti tensioni culminate con le dimissioni di Cuperlo.
A confermare questi timori ecco proporre l’Italicum, contrario a quasi tutte le mie convinzioni: liste bloccate (quindi nessuna preferenza esprimibile da un cittadino), fortissimo premio maggioritario che permetterebbe ai due “auspicati” contendenti di gestire in piena autonomia il Governo, sbarramento elevatissimo (la soglia minima è un 8%) che azzera le minoranze.
Si punta a un bipolarismo quasi perfetto, una concezione all’inglese che lascia poco spazio alle peculiarità del territorio e della cultura italiana.  
Può essere vero che ci sia una forte atomizzazione dei partiti, ma così si rischia di avere più cittadini extraparlamentari rispetto a quelli rappresentati in Parlamento.
Onestamente una simile riforma elettorale mi terrorizza, lasciandomi pensare che difficilmente molti italiani, come il sottoscritto, possano trovare interesse nell’andare alle urne sapendo che molto probabilmente il proprio voto sarà inutile.

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2014/01/21/legge_elettorale_renzi_italicum_ok_direzione_pd_novita.html