venerdì 9 giugno 2017

La borsa boccia le elezioni anticipate. Politici irrisi!

Mi chiedo quale sia la reale capacità dei nostri politici di gestire lo Stato.


Generalmente l’aspetto finanziario viene additato come uno degli indici principali della salute dello stato. Pensiamo al PIL, allo Spread, all’andamento della borsa. L’impennata dello spread è stato l’artifizio che alcuni anni fa ha portato a rovesciare l’ultimo governo Berlusconi.

La borsa è spesso la spia della fiducia nelle politiche che uno Stato attiva.

Mi pare quindi molto curioso il fatto che la borsa italiana abbia un’opinione ben precisa sull’assetto della legge elettorale che per molte forze politiche è tra le maggiori urgenze le paese. E il giudizio non è particolarmente positivo.
I fatti sono eloquenti: nel momento in cui sembrava che il PD avesse trovato un accordo con tutte le maggiori forze politiche del paese per una legge elettorale condivisa, la borsa italiana denotava un sensibile calo del suo indice. Nel momento in cui invece il patto per approvare questa riforma pare saltato, l’indice della borsa ah subito un’accelerazione al rialzo.


Probabilmente il mondo finanziario italiano temeva che con l’approvazione della nuova legge elettorale l’Italia sarebbe andata alle urne in anticipo, già ad inizio autunno.
Capire perché un’elezione possa fare tanta paura ai mercati mi è ignoto. Posso soltanto immaginare che il mondo finanziario reputi la nuova legge un pericolo per la stabilità del paese, ossia che la nuova legge non avrebbe portato nulla di meglio in un sistema già di per sé precario.

La domanda che nasce spontanea è quindi: “come mai i nostri dirigenti politici fanno di tutto per cambiarla e anticipare i tempi del voto?”.



Potete leggervi l'articolo dell'Ansa