sabato 19 settembre 2015

Bus studenti: monopolio pubblico dei trasporti o pessimo monopolio privato?

S.P.Terme - Immagine da :.valbrembanaweb.com/
Leggo in questi giorni della polemica tra genitori dei ragazzi frequentanti l’Alberghiero di San Pellegrino Terme e la Provincia di Bergamo, circa l’adozione di bus privati per il trasporto degli studenti.

Al pettine viene il nodo di una supposta concorrenza sleale nei confronti del servizio pubblico.
Essendo digiuno di normative circa le autorizzazioni sul trasporto pubblico apprendo dagli articoli apparsi che sembra vigere una norma per cui gli operatori del servizio di trasporto pubblico di linea (oramai di pubblico han poco visto che in larga parte sono aziende quantomeno partecipate, ndr.), devono avere delle autorizzazioni per effettuare fermate e di conseguenza una volta ottenute possono vantare sulle fermate lungo il tragitto.
Personalmente trovo abbastanza grottesca tale situazione, laddove un sistema apparentemente liberalizzato trovi ancor oggi un modo per formare e vantare di fatto una specie d’oligopolio che peraltro non è più nemmeno pubblico e riesce comunque ad essere sia costoso sia inefficiente.
Difatti a quanto emerge, il servizio “pubblico” non potendosi dotare di  un numero adeguato di vetture è costretto a lasciare a piedi per diversi minuti i ragazzi al termine delle lezioni. Questo per non parlare di tratte articolate che non consentono collegamenti diretti o per lo meno veloci con molte aree della provincia.
In questo panorama i genitori e gli istituti della provincia si sono rivolti a imprenditori privati che pur privi dei finanziamenti o incentivi regionali riescono a produrre servizi su misura e a costi poco più alti del servizio pubblico.

Purtroppo, un’altra volta i conti non tornano.

http://www.bergamonews.it/cronaca/genitori-pagano-lautobus-ma-%C3%A8-concorrenza-sleale-lindignazione-di-gramellini-207882

lunedì 31 agosto 2015

Salvini alla Berghemfest



Salvini (www.termometropolitico.it)
Rispolvero con nostalgia il mio essere giornalista assistendo questa sera alla performance di Matteo Salvini alla Berghemfest  di Alzano, una delle più tradizionali feste della Lega Nord della bergamasca.
Il carrozzone del segretario della Lega è di quelli importanti, con molta sicurezza a scortarlo visti i numerosi disordini che hanno accompagnato l’eterno tour del leader leghista.
L’entrata in scena è da show televisivo, con lo speaker a presentare uno ad uno gli ospiti della serata con prologhi entusiasti, prima la moderatrice Gaia Mombelli, giornali stadi Sky, poi l’altro pezzo da novanta,della Lega, Governatore del Veneto Luca Zaia ed infine Salvini accolto da un’ovazione da stadio dai numerosissimi presenti nell’area feste.
Quel che si presenta come un dibattito, si trasforma immediatamente in un comizio, con la Mombelli semplicemente a imboccare gli argomenti entusiasticamente maneggiati dai due protagonisti.
Salvini è indiscusso eroe del popolo leghista, monopolizza il palco con tra battute, aneddoti, meno slogan di quanto si potrebbe pensare, ed anzi quando la platea alza i toni fa persino il pompiere indossando i panni del politico che fino a che punto il falò può ardere senza andare fuori controllo e portare al disastro.
Pochi e più o meno scontati i temi trattati nell’oretta  scarsa dello show, con diverse stoccate all’Europa ritenuta incapace di aiutare  realmente sul fronte immigrazione,  a Renzi invitato più volte a dimettersi.
Chiaro è l’auspicio di diventare una forza di governo, con una mano ben distesa a Belusconi purché questi accetti il programma leghista, ma Salvini ammette che se dovesse giocarsi un’intesa con Matteo Renzi se la giocherebbe immediatamente per rimpiazzare la Legge Fornero.
Insomma un Salvini caldo, popolare più che populista che cerca, pur nella sanguinea voga leghista, di  plasmarsi in un candidato premier, non molto difforme dalle modalità renziane.

martedì 3 marzo 2015

A pesci in faccia!

A volte le guerre sono tra poveri, o almeno questoè quello che frequentemente esce dalle labbra dell’uomo comune.
In realtà spesso le guerre si combattono tra i pescecani (salvo poi travestirsi da acciughe) come in questo caso, dove i pescatori si lamentano di essere vessati dalle autorità perché praticano pesche spesso illegali, denunciando (anche giustamente) che il mare è invece distrutto fortemente da un’infinità di attori delle industrie e della navigazione.
Insomma, le colpe sono sempre degli altri.

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