domenica 5 marzo 2017

Genitorialità surrogata.

Due notizie, entrambe assurde, che passano oramai per normalità.
La prima , una coppia di uomini gay vince una causa con lo Stato italiano affinché li riconosca entrambi genitori di una coppia di gemelli avuti tramite procreazione assistita (in questo caso maternità surrogata avvenuta all’estro). Viene così abbattuta una regola fondamentale: un uomo nasce da un padre e una madre, ma visto che oggi si può procreare in molti modi, è possibile che gli venga negata la figura materna affidando una doppia genitoriale a due padri.
Per quanto possa comprendere la necessità di uniformarsi alle leggi di altri paesi, personalmente trovo inaccettabile l’egoismo di una coppia gay che sceglie negare al proprio figlio la madre (o in caso differente il padre, ma ritengo la figura materna come più importante nello sviluppo di un essere umano). Provo pena per il bambino e biasimo per coloro che lo manipolano come un bene commerciale di lusso. 
Ma trovo addirittura delirante parte delle motivazioni date dai giudici, che valutano “l’assoluta indifferenza delle tecniche di procreazione cui si sia fatto ricorso all’estero, rispetto al diritto del minore al riconoscimento dello status filiationis nei confronti di entrambi i genitori che lo abbiano portato al mondo, nell’ambito di un progetto di genitorialità condivisa”. Praticamente i giudici attribuiscono una genitorialità legale e non biologica che trascende il concetto umanitario di adozione. 
La strada intrapresa la trovo molto pericolosa. Portandola alel estreme conseguenze, non trovo iol motivo per cui unafamiglia debba prevedere due soli genitori, e un domani potremmo arrivare avere figli di Spa o cooperative.
Se questa è la direzione allora non può più far scandalo la mercificazione e la vendita dei bambini (cos’è una maternità surrogata se non questo?), donne che vendono il loro grembo per professione.
E qui veniamo alla seconda notizia: “la polizia dello Stato indiano di Telangana ha arrestato il direttore di un ospedale privato per aver contribuito alla vendita di una neonata una coppia senza figli. Tuttavia se i figli sono oramai trattati come merce nel mercato delle adozioni, con uteri in affitto, tutto ciò domani potrebbe non rappresentare nemmeno più un problemaetico.


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