martedì 17 ottobre 2017

Voto per Autonomia della Lombardia: astensione e balletti politici demoliscono il Referendum.

Nuovo Referendum e mi trovo nuovamente nell’imbarazzo di un “popolo sociale” che non sa svincolarsi da preconcetti ideologici e posizioni acritiche di parte.

Il 22 ottobre è difatti in scena il “Referendum per l’autonomia della Lombardia” mentre un simile Referendum avviene anche in Veneto.
Due quesiti differenti che puntano ad un medesimo risultato, ossia quello di dare mandato ai Governatori di far applicare l’articolo 116 della Costituzione Italiana che prevede la possibilità di ampliare l’autonomia regionale rispetto all’attuale ordinamento delle Regioni. Una direzione in senso federalista simile allo statuto statuto speciale di cui godono regioni come Sicilia e Sardegna, che principalmente consentirebbe maggiore autonomia fiscale.

Un Referendum consultivo, che molti nell’area di sinistra qualificano come “spreco di soldi a fini elettorali” accompagnando la decisione di non recarsi alle urne. A sostegno della loro tesi occorre dire che si tratta di un Referendum puramente consultivo che quindi non modifica lo stato delle cose, ma semplicemente rafforza le posizioni di coloro che andranno a trattare con lo Stato Italiano le condizioni per ottenere maggiore autonomia regionale.

D’altro canto il Referendum ha un preciso mandante politico, ossia quella Lega Nord che da sempre ha fatto del federalismo e dell’autonomia la sua bandiera ed è attualmente al comando della Regione Lombardia con Roberto Maroni.

Curioso come il federalismo fosse più o meno presente nei programmi di governo di quasi tutte le principali forze politiche e quindi pare curioso come tale Referendum venga vagliato e contestato da nessuna parte non per il suo contenuto, bensì esclusivamente sull’opportunità di recarsi alle urne rafforzando la proposta della Lega.
Insomma un’altra volta un Referendum, anche laddove avrebbe potuto essere in plebiscito di consensi, diviene spunto per battaglia politica ed ideologica. Il centro del contendere è la supposta inutilità dello stesso e quindi dei costi che ne derivano. In particolare in questo caso sarà sperimentato il voto elettronico mediante l’uso di ventiquattromila tablet, sicuramente un’innovazione importante che può essere un progetto pilota per l’Italia, ma che costerà alle casse regionali 23 milioni di euro.

Purtroppo di riflesso ad essere delegittimata è di fatto l’istituzione del Referendum per la quale non c’è occasione almeno una formazione politica invita a boicottarla con l’astensione come recentemente avvenuto anche per il referendum sulle “trivelle”. A colpi di astensione i partiti stanno macellando anche l'ultimo vero spazio di democrazia esistente in Italia.


Spunti e approfondimenti sul Referentum per l'Autonomia della Lombardia a questi link: