sabato 19 gennaio 2019

Quattro passi per Curno. Sguardi distratti di un quasi-neoresidente.

Memore delle mie passeggiate giornalistiche dei tempi d'oro, alcune vie di Curno, paese in cui abito da otto anni, soffermandomi su alcuni aspetti che trovo curiosi o ironici, non senza un velo di critica.


La passeggiata fotografica parte da Largo Vittoria dove sul palazzo spiccano cartelli per il contrasto canino.

Occorre premettere che a Curno, come in genere in molti paesi e città delle nostre parti, i padroni di cani non brillano per civiltà e nella mia passeggiata ho trovato, senza fotografare per decenza, innumerevoli reperti fecali canini.







Vietare il passaggio in un giardino completamente spoglio, o sotto un porticato che tra l'altro consente l'accesso ad attività commerciali, è alquanto bizzarro.











La passeggiata procede con simpatiche e folkloristiche lenzuola colorate appese ai balconi, da tradizione mediterranea, da paese quantomeno,  seguite da un timido reperto natalizio.

Il mio cammino mi porta alle spalle del campo sportivo e qui la mia curiosità si sposta al vizio di dover creare barriere e ostacoli visivi ai campi, per salvaguardare il biglietto per qualche società sportiva, solitamente dilettantistica. Non fa eccezione il campo di Curno, che alterna siepe a una bruttissima rete da giardino.


Lo stesso passaggio pedonale vede nel frattempo simpatici cestini smontati e dog-toilet senza sacchettini... (elegante dettaglio il mio riflesso nella foto...).


Incrociando via Lega Lombarda, il panorama si fa desolante, la foto richiama quel triste confine, che come un invisibile muro di Belino, divide senza pietà la ridente e umana località residenziale dall'inumano deserto industriale e commerciale.



Proseguendo verso via Curnasco, ecco un ulteriore segno del confine tra paese e terra desolata con il bel percorso pedonale che si disgrega scomparendo nell'irrisolto nulla costruttivo e progettuale entrando in contatto con l'ultima area realmente rurale della zona che è il vivaio regionale la fattoria in miniatura che vi sta di fronte.


Di questa ho osservato divertito come lungo il passaggio pedonale esista un piccolo recinto esterno sempre evidenziato da carte e plastiche sgargianti.





Nondimeno la zona è ricca di dettagli curiosi dal panettone stradale posto a fianco di un sentiero che taglia una siepe (tra l'altro collocata in maniera assolutamente estemporanea da chissà chi) , al nuovo filo di siepi messi a recintare l'area a prato del vivaio regionale, quasi a promettere che anche quell'unica zona verde debba essere preclusa agli occhi dei residenti.




Proseguendo torniamo a Curno nuovamente paese, con altri panni stesi, tanto più discreti quanto più estesi, ma anche un curioso appezzamento verde abbandonato, lungo via Pertini, una piccola terra di nessuno su una via vitale dove ogni altro metro di strada è occupato.






Molto divertente è anche constatare come dall'altro lato della strada il parcheggio presenti una pensilina del pullman, che da recente residente non ho mai visto utilizzata, ma che è protetta da una colorata transennina, peraltro significativamente piegata.






Concludo la mia passeggiata lungo via Pertini, con la creatività dei tecnici che consente di installare pali dei lampioni sagomando bordo del marciapiede piuttosto che piantarli 10 centimetri più all'interno dell'aiuola.



Alle prossime puntate (forse)