Salvini (www.termometropolitico.it) |
Rispolvero con nostalgia il mio essere giornalista assistendo
questa sera alla performance di Matteo Salvini alla Berghemfest di Alzano, una delle più tradizionali feste
della Lega Nord della bergamasca.
Il carrozzone del segretario della Lega è di quelli
importanti, con molta sicurezza a scortarlo visti i numerosi disordini che
hanno accompagnato l’eterno tour del leader leghista.
L’entrata in scena è da show televisivo, con lo speaker a presentare
uno ad uno gli ospiti della serata con prologhi entusiasti, prima la
moderatrice Gaia Mombelli, giornali stadi Sky, poi l’altro pezzo da
novanta,della Lega, Governatore del Veneto Luca Zaia ed infine Salvini accolto
da un’ovazione da stadio dai numerosissimi presenti nell’area feste.
Quel che si presenta come un dibattito, si trasforma
immediatamente in un comizio, con la Mombelli semplicemente a imboccare gli
argomenti entusiasticamente maneggiati dai due protagonisti.
Salvini è indiscusso eroe del popolo leghista, monopolizza
il palco con tra battute, aneddoti, meno slogan di quanto si potrebbe pensare,
ed anzi quando la platea alza i toni fa persino il pompiere indossando i panni
del politico che fino a che punto il falò può ardere senza andare fuori
controllo e portare al disastro.
Pochi e più o meno scontati i temi trattati nell’oretta scarsa dello show, con diverse stoccate all’Europa
ritenuta incapace di aiutare realmente sul
fronte immigrazione, a Renzi invitato
più volte a dimettersi.
Chiaro è l’auspicio di diventare una forza di governo, con
una mano ben distesa a Belusconi purché questi accetti il programma leghista, ma
Salvini ammette che se dovesse giocarsi un’intesa con Matteo Renzi se la giocherebbe
immediatamente per rimpiazzare la Legge Fornero.
Insomma un Salvini caldo, popolare più che populista che
cerca, pur nella sanguinea voga leghista, di plasmarsi in un candidato premier, non molto
difforme dalle modalità renziane.
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