martedì 18 febbraio 2014

Bergamo: come imparare ad amare il cemento.

Cemento, asfalto e ancora cemento!

Sembra che Bergamo non riesca ad uscire dal terribile stereotipo del muratore.

Continuano a incalzare notizie su come la nostra provincia sia tra le più flagellate in Italia dal cancro della cementificazione delle aree verdi e agricole, che sembra l’unica risorsa rimasta in mano ai bergamaschi.

Partiamo da un esempio. I parcheggi del nuovo ospedale sono troppo cari? Quale occasione per accelerare la cementificazione dell’area circostante oramai già stravolta e compromessa; l’idea geniale è: Prendiamo un’area comunale e facciamo altri 5oo posti auto”. Non sprecarsi per un silos (ovviamente troppo costoso) ma un’ulteriore colata di asfalto.
Segno di una mentalità che non accenna a comparire nella nostra provincia come è confermato dall’esorbitante richiesta di nuove metrature da cementificare da parte di numerosi enti locali (al momento trentuno) della Provincia  per centinaia di migliaia di metri quadri.
Dai quanto evidenziato nell’edizione cartacea del Corriere della Sera Bergamo del 18-02-2014, secondo Legambiente le aree verdi agricole sul territorio bergamasco sono calate del 24% (trecentomila ettari) dal 2000 al 2010. Un dato terribile se poi si va a vedere come siano venticinquemila le case invendute sul territorio della provincia. Appaiono quindi ingiustificabili i 180.000 nuovi abitanti previsti nei Piani di Governo del Territorio.
In questa situazione drammatica per l’ambiente e la qualità della vita si distingue Mozzanica che chiede di vincolare 370 mila metri quadri per tutelare la preziosa ed affascinante area dei fontanili.
Che credetemi, meritano una visita per ricordarsi come dovrebbero essere le nostre campagne.



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