mercoledì 3 novembre 2021

Cultura a costo zero

Leggo ora questa notizia Ansa "Detenuti possono lavorare nei musei"

Mi piacerebbe aprire un dibattito su cosa sia giusto o no di questo approccio. Il fatto che ai carcerati in cerca di riabilitazione venga data la possibilità di rendersi utili in ambito culturale può certamente essere una bella cosa.

Ma chiediamoci quale è il rovescio della medaglia?

Perché mandare gente che è colpevole di reato a fare dei lavori che quasi tutti vorrebbero fare?

Sappiamo tutti che il mondo della cultura è in difficoltà. Non esistono grandi sbocchi per gli studenti di arte, lettere, musica, beni culturali. Sappiamo che tantissimi universitari cercano di mantenersi con vari lavoretti, molti dei quali sono affidati a cooperative che gestiscono a basso costo spazi museali, sale civiche o biblioteche con servizi di biglietteria, guardiania, riordino, pulizia, maschere, servizi all’utenza, etc. Lavoretti essenziali sia per chi frequenta l'università, ma anche per chi quando esce dal percorso di laurea fatica a trovare una seria collocazione nell'ambito lavorativo che ha scelto. Perché allora ridurre ulteriormente il bacino di potenziale lavorativo ed economico a cui queste categorie possono accedere per il loro sostentamento per orientarlo alla riabilitazione dei carcerati? Forse solo una motivazione economica per cui certi lavori in ambito sociale e culturale devono essere affidati al minor costo (possibilmente zero)?

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2021/11/02/i-detenuti-potranno-lavorare-nei-musei_aded0e93-d0e2-4f4a-9fab-984b7e9274ec.html

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