Eccomi di nuovo tra le minoranze. Probabilmente nel dire ciò
non godrò di grandi simpatie ma son piacevolmente sorpreso dalla vittoria di
Donald Trump alle presidenziali
americane.
Non che mi piacciano i ricchi spacconi, razzisti e sessisti,
tuttavia se c’è qualcosa che difendo
ogni altro valore, si tratta della libertà e della verità.
E Trump rappresenta apertamente e quindi svela un lato che
gli Stati Uniti hanno sempre tenuto nascosto.
La vittoria di Hillary Clinton avrebbe rappresentato il
rinnovamento del solito maquillage perbenista americano. Si sarebbe
(giustamente) glorificata la prima donna presidente, brava nell’azione politica
e diplomatica, mettendo la bella faccia a tutto il sistema di interessi
finanziari e lobbies che governano in realtà gli interessi americani sul loro
suolo e nel mondo.
E’ interessante constatare che così si sia parzialmente
spezzato quel triste sistema famigliare che contraddistingue la politica americana
che dopo una doppia presidenza Bush avrebbe portato a una doppia presidenza
Clinton, intervallata da questi ambigui anni di presidenza Obama, dei quali non
sono ancora riuscito a capire la portata storica.
Sicuramente Trump è molto più “vero americano” dei Clinton e
la sua storia come qualcuno ha già fatto notare è una fantastica sceneggiatura
per il tipico film da “sogno americano”.
L’outsider che rappresenta il popolo (o meglio il
“popolino”) e vince contro ogni pronostico.
Vince contro la macchina potente e oliatissima dei
Democratici, contro tutto lo star system schierato in maniera feroce contro il
male ingovernabile, contro gran parte del suo stesso partito che più d’una
volta l’ha ripudiato.
Ha ricevuto colpi violentissimi da ogni parte ma è andato avanti incrollabile sino alla stupefacente vittoria.
Ha ricevuto colpi violentissimi da ogni parte ma è andato avanti incrollabile sino alla stupefacente vittoria.
Certo oggi Trump è il presidente che rappresenta il lato
peggiore, ma inequivocabilmente presente negli USA. Volgare, rabbiosa, ignorante, spaccone.
Può far paura, ma adesso sappiamo con chi trattiamo quando trattiamo con gli USA.
Può far paura, ma adesso sappiamo con chi trattiamo quando trattiamo con gli USA.
Forse una lezione che devono imparare anche i nostri cari
governanti “democratici” italiani.
A furia di snobbare le paure e le fragilità dei cittadini finiranno per alienarsi il popolo che potrà scegliere derive meno gestibili.
A furia di snobbare le paure e le fragilità dei cittadini finiranno per alienarsi il popolo che potrà scegliere derive meno gestibili.
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